domenica 5 giugno 2016

FRANCIA, FINO A MILLE EURO MENSILI IN PIÙ AI DOCENTI

Francia, fino a 1.000 euro mensili in più ai docenti

Gli aumenti da gennaio, legati a colloqui di valutazione a 7, 13 e 20 anni d'insegnamento!

Il governo ha stanziato un mld per gli aumenti ai docenti in due tranches: dal 2017 e dal 2020


Andatelo a dire ai 165 mila insegnanti precari di ogni età (si sono visti anche ultracinquantenni!) che proprio in questi giorni, Tar e Consiglio di stato permettendo, completano le prove scritte per il famoso concorsone per 63 mila cattedre e uno stipendio da 1.500-1.800 euro che, nell'Italia dell'ascensore sociale che scende-scende anziché salire come spiega il sociologo Ilvo Diamanti, sono un miracolo.

Andate a dirlo a loro che il ministero della pubblica istruzione francese ha appena deciso di aumentare la massa salariale destinata agli insegnanti, dalle primaires (le elementari) al collège (le medie), di un miliardo di euro: mezzo miliardo a partire dall'anno prossimo, dalle buste paghe di gennaio 2017, e l'altro mezzo miliardo dal 2020.



In gergo burocratico questa autentica pioggia di quattrini, che in Italia gli insegnanti se la sognano, si chiama Protocole sur les parcours professionnels, carrières et rémunérations (Ppcr) ed è, in pratica, un nuovo sistema di remunerazione basato su valutazioni progressive, diciamo pure esami, a cui i prof dovranno sottoporsi nel corso della loro carriera.

Il ministro Najat Vallaud-Belkacem l'ha definito un modo per «renforcer l'attractivité du métier», la strada giusta per ridare valore al lavoro dell'insegnamento.

E i sindacati della scuola, tutti d'accordo, hanno spiegato ai loro iscritti che il Ppcr (che si pronuncia pe-pe-se-er e ora non c'è insegnante che non ne conosca il significato) è «une révalorisation et une amélioration globale de la carrière de tous les personnels», una rivalorizzazione e un miglioramento dei percorsi di carriera di tutto il personale della scuola, senza dimenticare, se no che sindacalisti sarebbero!, che mezzo miliardo di euro in più non è che un premier pas, il primo passo.



L'opposizione in parlamento, i repubblicani di Sarkozy, ovviamente gridano allo scandalo e accusano ministro e governo di voler dare un contentino agli oltre 800 mila insegnanti di ruolo che rappresentano la constituency del partito socialista alla vigilia delle presidenziali.

E fanno anche notare che solo pochi giorni fa il presidente François Hollande aveva annunciato di voler ridurre, con un taglio al credito d'imposta, le risorse destinate agli enti pubblici di ricerca (Cnrs, Cea ecc.). In questo caso si trattava di soli 132 milioni di euro. Facile la polemica: 132 milioni per la ricerca no, mezzo miliardo per gli insegnanti sì. Il risultato è stato che Hollande ha dovuto fare marcia indietro, come gli capita da almeno tre anni a questa parte. E così nel bilancio pubblico 2017 ci sarà posto sia per le dotazioni alla ricerca sia per gli stipendi degli insegnanti.

Questi ultimi, diciamolo pure, sono stati trattati in guanti bianchi.



L'aumento medio sarà per tutti di oltre 1.400 euro lordi l'anno. Ma la media statistica non dice tutto. Perché, in concreto, gli aumenti saranno ben più alti: un insegnante di ruolo che oggi percepisce uno stipendio mensile di 3.600 euro lordi passerà a 3.900 (e bisogna anche ricordare che, qui in Francia, non c'è la ritenuta alla fonte e ciascuno si regola poi col fisco a seconda della propria situazione familiare). Ancora: per un insegnante delle medie a fine carriera lo stipendio aumenterà di circa mille euro al mese. «Ce n'est pas négligeable», non è poca cosa, dice con molta politesse la ministra Vallaud-Belkacem. Per rendersene conto basta dare un'occhiata a una tabellina preparata dal ministero sulla base di dati Ocse.

Nel rating degli stipendi lordi annui degli insegnanti la Francia è già oggi ben piazzata con 35 mila euro lordi l'anno a inizio carriera e 70 mila a fine carriera (la media Ocse è 35 mila-50 mila). La forchetta si allargherà nel 2020 quando gli insegnanti francesi termineranno la carriera con ben 75 mila euro lordi. Superati solo dai colleghi tedeschi che iniziano a lavorare con uno stipendio di 55 mila euro lordi e terminano con 80 mila. La Gran Bretagna è nella media con una forchetta di 35 mila-50 mila. L'Italia non compare neanche nella tabellina del ministero, e si capisce. Questi livelli di stipendio neanche un preside a fine carriera.



Resta, è vero, il problema della valutazione. Perché gli aumenti sono legati, come si diceva prima, a un meccanismo di valutazione a cui tutti i prof dovranno sottoporsi dopo sette, tredici, vent'anni d'insegnamento.

Come saranno questi esami per gli insegnanti, non lo sa ancora nessuno. Sicuramente ci saranno degli entretiens, dei colloqui con gli ispettori ministeriali e i dirigenti degli istituti. Ma i criteri, i metodi, le regole non sono stati ancora fissati. Ministero e sindacati hanno cominciato a discuterne. Con calma, si capisce. Tanto mezzo miliardo di euro dal 1° gennaio 2017 ai prof francesi non glieli toglie nessuno. Credit Italia Oggi

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